ARIA, TERRA, ACQUA, FUOCO. LE ORIGINI DELLE ATTIVITA’ FISICO-SPORTIVE NELL’AREA MILANESE

INTRODUZIONE 

E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo e giuro che cercherò di sbrigarmi in fretta.

Prima di prendere il via della prima tappa del nostro viaggio è necessario fornire una volta per tutte le indicazioni di rotta utili ad orientarsi lungo il percorso. Qui si parlerà di storia dello sport e la mia riconoscenza va all’Università del Tempo Libero che non ha avuto paura di inserire tra i suoi corsi un tema che stenta ad essere preso sul serio dagli studiosi, che raramente trova posto nei programmi scolastici, che è completamente assente nei curricoli delle facoltà umanistiche, che è la materia cenerentola tra quelle studiate negli atenei di scienze motorie. Ed è un vero peccato, perché lo sport, non diversamente dal cinema, dal teatro, dalla musica, dalla moda, dall’alimentazione, è un fenomeno sociale e culturale di grande portata, capace di coinvolgere e di appassionare milioni di persone, in grado di fornire informazioni preziose sulle circostanze storiche in cui nasce e si sviluppa. A patto, però, di considerarlo un’area di ricerca alla quale applicare con rigore gli strumenti del metodo storico, prendendo le distanze dal taglio giornalistico, aneddotico, mitico che contraddistingue la stragrande maggioranza delle opere che affollano gli scaffali delle biblioteche sportive.

Il titolo del corso contiene quattro concetti-chiave.

Il primo è ORIGINI.

Per capire i risultati di un raccolto è indispensabile concentrare l’attenzione sulla natura del terreno, sulle opere di sistemazione che ne modificano il grado di produttività, sulla qualità del seme. Interromperemo dunque le nostre scorribande alla vigilia della Grande Guerra, nel momento cioè in cui il passato ha posto gran parte delle premesse che permettono di capire quello che accadrà in seguito.

Il secondo è AREA MILANESE.

Nell’Italia delle cento città e dei mille campanili ogni area geografica e culturale ha acquisito nel corso del tempo una serie di specificità che la distinguono da tutte le altre. Per evitare generalizzazioni ed appiattimenti ho preferito limitare il discorso ad un territorio limitato, non soltanto perché è quello che io e voi conosciamo meglio, ma anche e soprattutto perché il suo impressionante grado di sviluppo non va attribuito al fato benigno o al destino cinico e baro. Ai giocatori seduti al tavolo vengono distribuite sette carte. Immaginatele come gli arcani dei tarocchi.

Una pianura: la conformazione fisica.

Una città: le forme di insediamento.

Una villa sfarzosa: i segni della storia.

Una fabbrica: la vita economica.

Un aristocratico azzimato: la struttura sociale.

Un corteo: il contesto politico.

Un giornale: la fisionomia culturale.

Spetta agli uomini utilizzare queste carte con maggiore o con minore abilità. E l’area milanese si districa alla grande, diventando ben presto la capitale dello sport nazionale.

Il terzo è ATTIVITA’ FISICO-SPORTIVE.

Non tutti i personaggi e non tutte le vicende di cui ci occuperemo si collegano a discipline che oggi sono considerate a tutti gli effetti “sportive”. Ma di cosa parliamo quando parliamo di sport? E’ facile constatare come in ogni tempo e in ogni luogo ci si sia dedicati agli esercizi fisici, che ogni civiltà abbia sviluppato le proprie tecniche del corpo in base alle loro attitudini e ai loro valori. Per limitarci all’Italia, per molto tempo convivono i giochi popolari, l’educazione fisica medica e scolastica, le attività finalizzate alla preparazione alla guerra, gli svaghi nobiliari. Lo sport ha tuttavia un luogo e una data di nascita ben precisi, la Gran Bretagna della rivoluzione industriale nella prima metà dell’Ottocento. Da qui, forte del prestigio che circonda i modelli culturali made in England, si irradia in Europa e nel resto del mondo, sbarcando in Italia attorno al 1880. E lo sport ruota tutto attorno ad altre tre carte, che lo differenziano dalle pratiche motorie che lo precedono e che lo circondano:

    • un cronometro e un metro, per misurare e confrontare le prestazioni e per stabilire record;
    • uno statuto ed un regolamento per definire regole scritte e condivise il cui rispetto è affidato ad associazioni e a federazioni;
    • un campo sportivo gremito di pubblico, cioè uno spazio specializzato dove in momenti stabiliti da un calendario va in scena uno spettacolo che mette in circolazione interessi economici.

L’ultimo è ARIA, TERRA, ACQUA, FUOCO.

Gli elementi fondamentali del mondo fisico ci serviranno da principi ordinatori, pretesti per costruire quattro percorsi tematici lungo i quali raggruppare le varie attività. Come vedrete, preferisco raccontare una serie di storie, nella convinzione che ciascuna racchiuda in sé quanto basta per dipingere il clima di un’epoca senza bisogno di minuziosi commenti e di astruse interpretazioni. Non voglio fare come il cantautore “che prima ti spiega le parole” de “L’orchestra” di Enzo Jannacci, la canzone in cui si parla dell’indimenticabile “sacco a pelo blu marin”.

Andiamo a incominciare.

pdfPrima lezione: Aria     pdfSeconda lezione: Terra     pdfTerza lezione: Acqua     pdfQuarta lezione: Fuoco